giovedì 18 febbraio 2010

i love Pd

"Piemontese, non pirla"

Così lo slogan che campeggia su uno dei manifesti del Partito Democratico in occasione delle regionali. Sicuramente d'impatto, non c'è che dire. Ma analizziamolo meglio.
Per prima cosa riporta alla mente quell'agghiacciante Boutade (trad. buttanata) del vostro/loro presidente del consiglio, che disse, in tempi non sospetti, che chiunque avrebbe votato per il centrosinistra avrebbe dimostrato inequivocabilmente di essere un coglione. Ci si era giustamente indignati per questo approccio da stadio alla politica, a questo ormai proverbiale modus operandi (trad. Buttarla in Caciara) del premier. Oggi il Pd decide di buttarla in caciaria a proprio favore: dal manifesto si deduce che chi voterà per il PDL alle prossime elezioni regionali sia un Pirla. In pratica hanno deciso di fare esattamente ciò che fece il bel Silvio, ma con un ritardo netto di circa cinque anni; ne deduco che i creativi del Pd hanno una mente troppo acuminata per gli standard del sottoscritto. Sono superiori.
Trovo anche evidente il doveroso omaggio tributato al tecnico dell'inter Josè Mourinho, il quale, durante la prima conferenza stampa italiana, rispose ironicamente "Io non sono un pirla" a una domanda maliziosetta del giornalista milanista/berlusconiano di turno. E' chiaro che Mourinho, come allenatore della Beneamata, sia il più vincente e convincente oppositore recente di Berlusconi, almeno a quello "patron del Milan" (non a quello "operaio" o "astronauta"); è anche l'individuo che nell'ultimo periodo gli ha dato più fastidio in assoluto. Purtroppo le clausole del contratto che lo lega ai nerazzurri non gli hanno permesso di diventare il nuovo leader del Pd, anche se c'è chi sarebbe pronto a scommettere su di lui (io in primis, anche se immagino che Balotelli creerebbe scompiglio in parlamento).
Rimanendo in ambito calcistico, del resto, come scriveva Michele Serra su una storica copertina di Cuore una quindicina di anni fa, "a una politica da stadio si risponde con una politica da stadio":
perchè non scrivere sui manifesti direttamente BER-LU-SCO-NI VAF-FAN-CU-LO, allora?

pensierino finale: sebbene mio padre sia lucano e mia madre siciliana, io sono nato e cresciuto a Torino, quindi posso a buon diritto ritenermi piemontese. ne deduco che potrei essere falso e cortese, ma in quanto Piemontese sicuramente non Pirla.
ed è esattamente per questo che non voterò per il Pd alle prossime elezioni.

4 commenti:

Simone ha detto...

Io credo che la campagna elettorale del pd si sia semplicemente uniformata, in ritardo quasi ventennale rispetto alla destra postfascista, allo standard dell'elettorato italiano:una massa di ignoranti.Recentemente mi è capitato di leggere che solo il 4% degli italiani è un lettore regolare.Devo arguire che la stragrande maggioranza di essi non è in grado di formarsi un'opinione a partire da un concetto elaborato o da un ragionamento.Molto più comodo usare insulti e slogan, o perchè no, tutti e due insieme, come in questo caso.
D'altra parte, molto spesso, e da molto tempo(il primo fu il nanni nazionale) si dice che la vera rovina del pd sia la sua dirigenza. Apparentemente potrebbe anche essere vero, viste le recenti dichiarazioni di Chiamparino dopo i recenti scontri no tav:"forse è il segnale che si sta andando nella direzione giusta", e pazienza se un ragazzo(con cui ho suonato diverse volte) e una signora di 50 anni sono in ospedale con la testa fracassata.
Purtroppo, però, mi pare che quella della dirigenza corrotta sia solo un'apparenza. Una mia conoscente, eletta recentemente delegata regionale del pd alle scorse primarie, ne è il perfetto esempio. Incerta se schierarsi con Bersani o Franceschini, è stata inserita, senza che lei si informasse della cosa, nella lista Bersani, e di conseguenza eletta coi voti di riporto. Assidua adepta di facebook, spesso dà informazione sulla sua attività politica. Invita a votare la sorella del suo ragazzo alle comunali di Rivoli, "perchè è bella e simpatica". copia e incolla link pro-Vendola sulla sua bacheca, ignorando che proprio la mozione bersani-D'alema, con cui è risultata eletta, ne ha maggiormente osteggiato la candidatura.Qualche sera fa,quando il protagonista del caso politico del periodo, Bertolaso, si è presentato a una nota trasmissione televisiva per dare la sua versione dei fatti, mi aspettavo che la nostra brava politica in erba fosse incollata al televisore.Inutile dire che, all'orario di inizio della suddetta trasmissione, sulla sua pagina facebook compariva la scritta "e adesso, sanremo!".
Potrei fare molte altre considerazioni, riallacciandomi anche al post precedente di claudio, quello su "noi ggiovani".Mi limiterò semplicemente a dire che, per quanto possa valere, anche io, come Claudio, non voterò per questa gente.Nè oggi, nè mai.

Simone ha detto...

PS Ovviamente quando dico che la corruzione della dirigenza del pd sia solo un'apparenza, non intendo dire che i dirigenti del pd siano onesti.Semmai il contrario.Untendevo dire che il problema principale, a mio modo di vedere, non è quello.Scusate la lunghezza

1Co ha detto...

Il messaggio è più che altro rivolto all'avversario leghista, novarese ma politicamente di provenienza "lombarda". In questo senso il manifesto tende a stimolare nel piemontese medio il sempre presente antagonismo con i cugini lumbard (leggasi Lega) e soprattutto con Milano, eterna sopravvalutata rispetto a Torino.

Il discorso dell'insulto è da vedere in quest'ottica, la storia dei cogliioni di Silvio non è pertinente.

claudio ha detto...

un insulto rivolto all'avversario
(e mi confermi nel tuo stesso commento che è così, lombardo o meno) resta un insulto rivolto all'avversario, indipendentemente da quale ottica la si guardi. a mio giudizio la storia dei coglioni di silvio è più che pertinente, e ti ricordo che non è sufficiente affermare una cosa per renderla vera; bisognerebbe argomentarla.
se si è fallita la strategia comunicativa, ci si pensi meglio la prossima volta