domenica 24 gennaio 2010

Avatar, James Cameron

Non è stato facile riuscire a vedere Avatar, data l'isteria generale che si è scatenata in giro. sale completamente esaurite, gente che ti passa davanti e compra 18 biglietti a 4 ore dall'inizio della proiezione, spettatori seduti in poltroncine posizionate talmente bene da farti pensare che loro nella Sala ormai ci vivano, per aver preso dei posti così.
mi sono dovuto quindi rassegnare alla seconda fila centrale, che però si è rivelata una scelta azzeccata, come già mi era stato suggerito da un paio di amici; la vicinanza estrema con lo schermo favorisce l'immedesimazione totale (oltre al torcicollo e ad un lieve mal di testa) con il mondo in 3d che ci si para davanti, escludendo di fatto dal campo visivo tutto ciò che non è Avatar. Probabilmente la 5a o 6a fila sarebbero l'ideale.
Detto ciò, è molto difficile scrivere di Avatar qualcosa di veramente originale. si tratta innanzitutto un film spettacolare oltre ogni limite, in grado di rievocare i film pantagruelici e totali di un Griffith o di un Murnau, a cui già si perdonavano volentieri ingenuità e dialoghi scadenti in cambio dell'estasi visiva che erano in grado di offrire a spettatori meno smaliziati di noi.
Capace, come in molti già hanno scritto, di "spostare l'asticella" (espressione tremendamente usata in questo caso) dell'utilizzo del 3D molto al di sopra degli altri cineasti che già ci si sono cimentati o che presto lo faranno; a tal proposito ho il timore che l'Alice nel Paese delle Meraviglie di Burton (che comunque a mio giudizio già soffre di precoce demenza senile da cinque-sei anni) uscirà già superato, in un certo senso.
Avatar sarà insomma inevitabile pietra di paragone per tutta la cinematografia fantascientifico-spettacolare a venire, come era stato per la prima trilogia di Guerre Stellari (peraltro chiaramente citato per esempio nella silhouette del Turok che si allontana all'orizzonte, identico all' X-Wing di Skywalker) o per Alien - Scontro Finale e Terminator 2 (entrambi di Cameron, entrambi di gran lunga superiori al Blockbuster senza tempo che è stato "Titanic").
Criticare Avatar perchè i personaggi secondari sono stati tratteggiati in maniera sommaria, perchè la storia sia un adattamento 2.0 di Balla coi lupi o perchè i militari siano sostanzialmente degli imbecilli e la morale sia un tirito e ritrito appello al pacifismo e all'ecologia, con una spruzzata di spiritualità new age, significa non capirne affatto il senso: con Avatar la proiezione torna ad essere evento assoluto, esperienza collettiva onirica trasversale e universale, non scaricabile nè riproducibile in un luogo che non sia la sala cinematografica.
Una boccata d'aria per il cinema asfittico e terrorizzato dalla pirateria di questo decennio.


5 commenti:

Unknown ha detto...

che figo
non andarci

Anonimo ha detto...

http://trovacinema.repubblica.it/film/critica/dettaglio/avatar-3d/378077/386342

dice tutto quel che c'è da dire. Magari un po' severo...

DocK

claudio ha detto...

grazie simo, nonostante la somiglianza assicuro che non l'avevo letta... del resto la materia prima (il film) quella è.
c'è comunque di peggio che scoprirsi intellettualmente vicini a michele serra, ve lo assicuro.

Unknown ha detto...

che evidentemente non è quello che mette le stellette...

Simone ha detto...

Ho letto questa recensione sul blog di un mio amico, mi fai sapere cosa ne pensi?
ciao

http://albertogallo.wordpress.com/2010/02/03/avatar/