domenica 6 settembre 2009

home from home

da qualche parte bisogna pur ricominciare a scrivere, anche se confesso non mi spiacerebbe affatto essere ancora lì a smaltire la sbronza sulla spiaggia di San Sebastian o crearne una del tutto nuova chiuso in un pub di Dublino. ho passato un'estate fantastica, sinceramente; 2 settimane a San Sebastian con brevi tappe a Santander, Santillana de Mar, Pamplona ed Avignone, 4 giorni a Stoccolma e 3 a Dublino. parlarvi di questi posti mi pare del tutto superfluo, vi invito quindi piuttosto a farci un giro escludendo Santander che è una specie di Sanremo spagnola, ma senza Baudo; per il resto panorami stupendi e atmosfera indimenticabile.
anche la compagnia di amici e sconosciuti internazionali è stata eccellente, e di questo ringrazio tutti quelli con cui ho percorso un pezzo di viaggio, per brevissimo che fosse.
Tornare a Torino in effetti è stato una specie di trauma, e non solo perchè avevo trovato rifugio presso una burrosa americana che mi ha colpito come non succedeva da tempo; se avessi potuto scegliere, ragionevolmente, non mi sarei mai schiodato dal letto che abbiamo diviso per un paio di notti. galeotta fu Dublino e chi mi spillò l'ultima Kilkenny, insomma, o forse si trattava di qualcosa di più e di meglio che difficilmente avrò il piacere di scoprire.
in ogni caso la prima serata Golden/Imbarchino e la seconda Quadrilatero/Golden/Giancarlo mi hanno messo una tristezza addosso che non saprei definire, dato che in fondo ho rivisto i vari amici e fatto le identiche cose che al più tardi a fine luglio andavano benissimo. sarà che anche grazie a una discreta padronanza di spagnolo e inglese (quanto sono bravo mioddio) non ho avuto problemi a intrattenere alcun tipo di relazione, o che nei volti di chi è in vacanza o di chi semplicemente vive fuori dall'italia alberga una speranza che in questi paraggi è ormai merce preziosa, posso dire di essermi sentito a casa in diversi posti. so anche che Torino è la mia città ( tooooooorino-è-la-mia-città) e che difficilmente ne fuggirò, ma ammetto di stare prendendo seriamente in considerazione l'ipotesi, viste anche le facce da stronzi occasionali che ti capitano a tiro in una serata qualsiasi. L'italia è un paese per vecchi, il contrario del film dei Cohen (come dice marracash), noto che mi spinge a bere a profusione e soprattutto mi sono rotto il cazzo di questo alone di sfiducia che ci portiamo appresso. in questo proprio gli statunitensi mi hanno colpito maggiormente. i tre fratelli Cleary di Seattle, soprattutto, sembravano avere in qualche modo il mondo in mano, ma non con l'arroganza di un cazzuto texano (un saluto a Devin). piuttosto, si sentivano cittadini del mondo, consci di avere tutte le possibilità che noi qui oggi vediamo precluse dal figlio del tal regista o del tal scrittore o del primario, per intenderci. in fondo il mondo è la nostra ostrica e nessuno ci ha chiesto di affondare col Titanic continuando a suonare il violino.

Download: Non Confondermi - Marracash (per la citazione)
Molly's Lips - Nirvana (per ben 2 motivi)
Home From Home - Millencolin (per il titolo)
Kids - MGMT (è stato un lungo post)

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