giovedì 20 gennaio 2011

wow

Alle superiori il mio professore di filosofia usava classificare i filosofi in base alla lunghezza delle loro opere. indicativamente colui che aveva scritto meno di 300 pagine era stato un mentecatto senza appello, fra le 300 e le 700 uno che tutto sommato aveva avuto qualcosa da dire, attorno alle 1000 un filosofo con tutti i crismi.
Di conseguenza il mio professore stravedeva per Kant e sbertucciava Kierkegaard. Curiosa eccezione era rappresentata dal "Capitale": l'innegabile lunghezza non bastava comunque a salvare Marx dal rango di mentecatto. doveva esserci dell'altro.
a me invece Søren piaceva, e anche quella pop-star di Schopenhauer. in compenso, mi faceva abbastanza pena valutare la "cultura" un tanto al chilo. in un certo senso, sbagliavo.

Oggi ho scaricato il nuovo disco dei verdena. "Wow", album doppio, 28 tracce. tanta roba, tantissima se confrontata con il panorama asfittico della musica italiana contemporanea, indipendente e non.
Tutte le parti strumentali sono phantastiche, i testi interessanti anche se meno ispirati in certi tratti: nel complesso le 28 canzoni sono quasi tutte grandi canzoni, con qualche episodio meno riuscito (ce n'era qualcuno anche in Mellon Collie dei Pumpkins, del resto).* probabilmente sto parlando della pietra miliare su cui si valuteranno i dischi italiani dei prossimi dieci anni, o almeno lo spero.
Sono proprio le proporzioni mastodontiche a renderlo un esemplare unico. in un momento in cui altri fanno fatica a scrivere 3 pezzi buoni, su cui puntano tutto, e ad accrocchiarne altri 6 mediocri per partorire il dischetto istantaneamente dimenticabile, i Verdena si eclissano per quattro anni e poi si ripresentano con quasi due ore di musica allucinante, originale, viva, indimenticabile.
Mi chiedo perchè altri gruppi non seguano lo stesso esempio, sfanculando le major per sottrarsi al giogo "Disco-singolo-video-tour-secondo video-edizione speciale del disco con inedito-video dell'inedito". forse non possono perchè con la musica ci vorrebero anche mangiare, e li capisco. non piangano, però, quando avranno venduto un quinto di "Wow".



*per una vera recensione, rivolgetevi altrove. fosse per me scriverei "Il disco è bello "o "il disco fa cagare". questo è bellissimo

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