lunedì 22 settembre 2008

A-litania

sto cercando, con grande fatica, di districarmi nel caos Alitalia. mi piacerebbe anche in questo caso non dico arrivare a comprendere la complessità della situazione, ma perlomeno riuscire a farmi un'opinione. avvicinandomi ai programmi di sprofondamento culturale e politico degli imbonitori televisivi già sapevo che non avrei cavato molto, ma deluso anche dai quotidiani penso deporrò le armi. in maniera del tutto arbitraria e naive ero per indole portato a schierarmi incondizionatamente dalla parte dei piloti, che vedevo come onesti professionisti atti a continuare il loro lavoro in condizioni semi umane, un pò come gli orchestranti del titanic. non c'è voluto molto a sgretolare quest'idea ormai quasi romantica di un'opposizione fra Buoni e Cattivi. una volta probabilmente sarebbe stato più facile capire da che parte poteva essere giusto stare, anche se la scelta effettiva era poi tutto un altro paio di maniche; nel presente caso no, e non è nemmeno una questione di chiaroscuri.
sul fatto che l'amministrazione della nostra beneamata compagnia di bandiera sia stata disastrosa da circa vent'anni a questa parte sembrano concordare tutti, da destra a sinistra passando per sindacati e lavoratori. l'intervento di Silvio in odore di rielezione per far saltare la trattativa con Spinetta e consegnare la patata bollente a un Consorzio di Amici Imprenditori resta inqualificabile, come del resto pare la recente proposta di questo stesso fantomatico Cai. la sinistra contrappone l'immobilismo di oggi all'inutilismo di ieri, quando concesse un prestito di sopravvivenza di 300 milioni di euro polverizzato dalla compagnia in pochi mesi, unì la derelitta Air One costituendo un polo del fallimento e separò Alitalia in una good company (priva di debiti, da vendere agli imprenditori) e in una bad company (solo debiti, da somministrare ai contribuenti con scadenza mensile). I sindacati, sempre secondo voci mai davvero verificabili, fanno la parte degli scassacoglioni facendo saltare le trattative così, sul più bello, come dei veri masochisti. restano i Piloti, santi lavoratori sfruttati e privati del proprio futuro o privileggiatissimi raccomandati con picchi di assenteismo da far girare la testa a tutta europa, giorni di riposo di 38 ore e medie di ore di volo pro capite ridicole ( 300 sulle 600 previste) ?
lo so, la soluzione è banale, la verità sta nel mezzo. ma è mai possibile che si risolva sempre tutto così in questo paese? nella fattispecie, i piloti sono un pò onesti lavoratori e un pò impavidi figli di cane? Il capitano Berti ne rappresenta effettivamente 1800 o solo i 50 più fichi ? i sindacalisti sono in fondo solo inguaribili birbaccioni? la cordata è disposta a investire davvero, ma solo banconote del monopoli? l'offerta di lufthansa è realistica? sarà presa in considerazione?
in attesa di raccapezzarmici, ripenso a Travaglio e a quando parlava di "scomparsa dei fatti"; rilancerei con "scomparsa dei dati", tradizione impostaci dal berlusconesimo spinto di questi anni, ma ormai usata trasversalmente, grazie alla quale ognuno può sparare cifre a caso citando fonti dubbie senza tema di venire sbugiardato anzi spacciando il tutto per "ufficiale", parola magica che conferisce il potere di zittire l'avversario; con un pò di fortuna, infatti, anche le sue sono statistiche inventate, sicchè non avrà molto da ridire.
"io e l'anpac rappresentiamo 1800 piloti"
"ma se i piloti alitalia sono 1600"
"guardi che sono 2100"
"dovreste ricontrollare le vostre cifre"
"ma si ricontrolli le sue"
"le mie sono ufficiali"
"anche le mie"
possibile?

Nessun commento: