lunedì 8 marzo 2010

8 Marzo

Oggi come saprete è "la festa della donna", ed io tendenzialmente voi donne vi amo un pò tutte (qualcuna in particolare, ca va sans dire) quindi, a corto di mimose, vi dedico questo post.
E' che ho notato la tendenza preoccupante a svilire questa ricorrenza come se fosse un San Valentino qualsiasi, coi nani dei programmi Tv intenti per un giorno e uno soltanto a valorizzare le colleghe ballerine omaggiandole con giallissimi mazzi di fiori (oooooooooh...) e spogliarelli improvvisati (mentre loro sono semi-nude come al solito, per andare sul sicuro).
Sono anche certo che stasera alcune di voi andranno a vedere un numero variabile di falsi pompieri e poliziotti ricoperti di muscoli e grasso... voglio dire, per divertirsi una sera ci sta anche, ci mancherebbe... però vi chiedo seriamente di pensare per un attimo a cosa questa Festa significhi, e a ricordarlo magari ai più distratti fra noi maschietti. Ci sono state ragazze e donne, prima di voi, che hanno lottato duramente per guadagnare i diritti (sacrosanti, peraltro) di cui godete oggi. Le classiche donne con le palle, per intenderci, che a vedersi celebrate oggi da gente come Mara Carfagna o Simona Ventura si staranno sicuramente rivoltando nella tomba.
Ho conosciuto molte ragazze davvero in gamba ultimamente, soprattutto negli ambienti di lavoro che sto frequentando; persone intelligenti, preparate e capaci, che probabilmente devono tutt'ora fare i conti con la discriminazione sessuale. D'altro canto, al di là del luogo comune, ho visto ragazze affascinanti approfittare beceramente della loro condizione per ottenere privilegi, giocando sullo stesso campo dei peggiori fra noi maschietti. Alle prime dico di non arrendersi, di raccogliere il testimone lasciato dalle pioniere russe o americane (senza fanatismo, possibilmente: come diceva qualcuno "Bisogna essere duri senza perdere la dolcezza"); alle altre chiedo solo di riflettere un pò su quanto penalizzino le prime.
Pre(te)ndete le "rose", insomma (o le mimose, nella fattispecie, per un giorno) ma non scordatevi del "pane". Buon 8 marzo a tutte.

http://www.youtube.com/watch?v=u8Y-sZ2WrfA

4 commenti:

Unknown ha detto...

grazie cla

Regina ha detto...

Tutto giustissimo, se non fosse che le donne che si fanno strada con l'intelligenza e quelle che invece puntano sul fascino (per usare un eufemismo) hanno pari dignità. Cioè non è che le femministe "storiche" abbiano lottato solo per le prime. Anzi è doppiamente frustrante una logica del genere: se sei una donna, per dimostrare quanto vali devi avere un cervello e una cultura da premio nobel. Se la competizione è tra donne bravissime e uomini così così (per non dire incapaci), la sfida non ha senso. Dalle donne ci si aspetta invece di più. E guardando, per esempio, ai vertici delle nostre istituzioni, non mi sembra che gli uomini siano "qualitativamente" (oer competenze, doti, titoli) migliori delle donne, eppure numericamente non c'è paragone. E se c'è chi si fa strada con le cosce, c'è poi chi usa la corruzione, la raccomandazione, lo scambio di favori, eccetera. Tutti modi egualmente iniqui e beceri, certo, ma questo - credo - a prescindere dal sesso.
Trovo assurdo prendersela con le Carfagna di turno. E' una discriminazione nella discriminazione. E questa discriminazione è doppiamente ridicola se fatta da una donna, proprio perché l'obiettivo non è tanto dimostrare che siamo brave quanto, piuttosto, esserci: QUALSIASI donna in più è un uomo in meno. E finché non sarà così non ha senso girare attorno al problema e fraintendere il significato di parità.
Scusa il commento fiume. Ad ogni modo, questa è più una provocazione che una polemica. E una prospettiva alternativa dalla quale guardare il problema...
Che siamo brave, belle, intelligenti, lo sappiamo. Il punto è però che siamo esseri umani qualsiasi, e da tali vorremmo essere trattate, mica da eroine...

claudio ha detto...

sono d'accordo anche io. per puntualizzare dico solo che il post era incentrato sulla figura femminile, e per questo l'arma della seduzione mi sembra scorretta. Corruzione e raccomandazioni le trovo altrettanto ingiuste, sia verso un sesso che verso l'altro. a questo punto non si tratta di una donna QUALSIASI al posto di un uomo qualsiasi, ma di una PERSONA ONESTA qualsiasi al posto di una qualsiasi persona di merda.

Regina ha detto...

E hai pienamente ragione. Però mettendo bene a fuoco la situazione penso valga ancora la pena considerare distintamente i due problemi (la "questione femminile" e ogni genere di comportamento disonesto e non-meritocratico).
Ammetto di essere un po' insofferente ai discorsi sulla "figura femminile". Ci vedo sempre l'ombra della giustificazione, della separazione. Forse esagero, però mi sembrano troppo astratti, troppo poco concreti. Per questo ti dico: almeno per quanto riguarda la dimensione pubblica delle nostre esistenze (perché in fin dei conti è di questo che stiamo parlando), il discorso sull'onestà è giustissimo, ma vale la pena di considerarlo su un altro piano.
Proprio perché innumerevoli donne meritevoli meritano un riscatto da una società purtroppo ancora plasmata sul modello maschile, mi fa (tanta, tantissima) rabbia che persino uomini imbecilli abbiano una strada infinitamente più facile. E che questo meccanismo sia dato per ovvio.
Non credo tu possa avere dubbi sul fatto che vorrei anch'io persone oneste e capaci. Ma prima di tutto voglio donne. Come dicevo: esserci. Se di questione femminile stiamo parlando, credo che sia innanzitutto questo, il "pane".